DOCUMENTI E ATTIVITÀ 2007-2008

Si tratta della seconda pubblicazione curata dal CEDAC, che raccoglie il lavoro svolto negli anni 2007-2008. Anche per questa pubblicazione, il format d’origine, è stato rispettato mantenendo la suddivisione dei tre ambiti: Documenti, Attività, Tesi.  
La prima delle tre sezioni concerne l’analisi dei documenti, conservati al Centro e che sono stati oggetto di studio nel periodo considerato. La varietà dei dati storici, anche in questo caso, offre, una panoramica tematica variegata che dalle grandi managerie di Benoit Advinent conduce alle imprese degli Averino, al fenomeno equestre Giuntini, passando per le attrattive di piazza proposte da ciarlatani e saltimbanchi e il loro rapporto con le pubbliche autorità cittadine, arrivando agli spettacoli inediti della prestigiosa dinastia Guillaume sotto il nome di Cendrillon e a tutte le forme di esibizione di animali (siano essi cani, scimmie o quant’altro) in teatro. Parte di questa sezione è anche l’interessante studio su Richard Sands e i suoi virtuosismi nelle cosiddette camminate aeree al Drury Lane Theatre di Londra e sugli spettacoli per i feriti di guerra al Teatro Adriano di Roma. Il ricco patrimonio documentario del Centro, permette, poi, un’attenta analisi dell’arte di strada attraverso le opere di Mc Iver Grieyson e quelle del clown Paulo conservate nel Fondo Alberini.
La sezione delle Attività ha il compito di mettere in risalto i processi di divulgazione culturale realizzati dal Centro o grazie alla sua collaborazione. Dalle giornate di studio sull’arte circense all’Università Statale di Milano, alle mostre allestite in occasione dei festival quali quella sul cinema al Festival Internazionale del Circo Città di Latina e quella in onore del Trio Fratellini ospite della VII edizione del Circumnavigando Festival di Genova o in occasioni semplicemente volute per commemorare la memoria di un’autentica leggenda, com’è accaduto con Il circo in mostra, omaggio alla famiglia di Darix Togni e a Florilegio. Le collaborazioni del CEDAC, nell’arco di tempo considerato, hanno preso forma anche redigendo articoli a tema, come nel caso dell’arcano naso rosso esplicato su Focus o condividendo il proprio patrimonio documentario per dare vita ad uno spettacolo. E’ il caso di Cirk, prodotto da Pantakin. Il carattere propositivo del Centro viene poi enfatizzato nei numerosi contributi e stimoli dati alla città di Imperia per la fondazione del Museo Grock, a Villa Bianca, o nella realizzazione del documentario sul domatore Darix in collaborazione con l’Archivio Nazionale del Film di Famiglia di Bologna. La validità storica del Centro, che ha l’onore di vantare tra le sue acquisizioni, il fondo bibliografico circense, tra gli altri, dello storico Alessandro Cervellati, porta spesso i suoi esponenti a far parte di discussioni a tema, come dimostrano gli inviti a convegni e dibattiti anche prestigiosi, come quello avvenuto su Rai International e a partecipare, tramite i documenti e i suoi esponenti, alla stesura di libri a tema, quali Il circo in teatro, laStoria del Circo di Alessandro Serena, Arti e mestieri del circo italiano, Circo Americano di Thierry Cômes.
La sezione delle Tesi, infine, raccoglie alcuni degli studi più significativi inerenti il tema circense, che hanno visto la luce negli anni accademici di riferimento. Gli argomenti trattati sono dei più vari e interessanti e hanno portato alla luce documenti d’archivio di evidente pregio storico. Tra le tesi, allora, si vogliono ricordare quella relativa al circo a Cremona dal 1870 al 1945, visto dalla stampa locale. L’approccio dei quotidiani alla pista è anche il soggetto di altre tre tesi. Il circo nella comunicazione giornalistica tra Italia e il fenomeno Soleil. Uno studio sui modelli di comunicazione mediatica e sull’estetica del circo che dall’icona Moira Orfei conducono fino alla filosofia di Jean Starobinski. L’ultimo studio è rivolto al prezioso lavoro svolto dall’esimio critico Massimo Alberini nei suoi 50 anni di attività alCorriere della Sera. Lo spettacolo del circo tradizionale è analizzato in due differenti lavori: il primo filtra i suoi fenomeni in una tesi dedicata ai freaks, il secondo approfondisce il ruolo dell’Italia al Festival internazionale del circo di Montecarlo. Un’ulteriore tesi affronta poi il caso del nouveau cirque e degli spettacoli delle culture del mondo. A seguire uno studio sulle modalità di organizzazione del circo in Italia, nei suoi aspetti istituzionali e legislativi, uno sulle panoramiche delle scuole di piccolo circo nell’area milanese e un interessante studio sulla famiglia circense tra mutamento e stabilità. A chiudere il tutto, l’intero mondo della pista visto dalla televisione nel caso di Circo Massimo Show.