Documenti e Attività è un volume che racconta i primi tre anni di attività del Centro di Documentazione delle Arti Circensi di Verona. Il nucleo iniziale del CEDAC era costituito dalle collezioni private dei fondatori alle quali si è subito aggiunto l’enorme archivio biblio-fotografico dell’Ente Nazionale Circhi contenente anche l’archivio privato del Presidente Egidio Palmiri e il prezioso e straordinario fondo appartenuto all’esimio critico del Corriere della Sera, Massimo Alberini. La priorità è stata data alla catalogazione dell’enorme mole di materiale confluito e di lì a poco la ricerca di una sede idonea a contenerlo e a permetterne una pubblica consultazione.
Per le esigenze del Centro si è cercato di agire principalmente su due ambiti: la stesura di schede di approfondimento sui materiali grafici originali di proprietà del CEDAC e l’incentivazione della presenza di ricercatori e studenti universitari al fine di stimolare approfondimenti e tesi di studio sulla materia circense, fornendo loro il supporto necessario. Tra i documenti analizzati emergono antiche stampe relative a veri e propri pionieri del circo italiano e internazionale come la compagnia degli Arbell nei Politeama nazionali, le colonne d’Ercole delle troupe Castellani e Nicolotti a Venezia, Alessandro Guerra, Jean Baptiste Auriol, il clown Wheal, il funambolo Blondin, il cavallerizzo Ernesto Gillet, gli Averino, o a importanti artisti come il giocoliere Enrico Rastelli con le sue encomiabili opere al Teatro Dal Verme di Milano. Sono tutti documenti che testimoniano l’intensa attività degli italiani sul territorio nazionale ed estero prevalentemente nel periodo ottocentesco. Non sono poi mancate le richieste di materiali per la realizzazione di importanti mostre sulle immagini che hanno contraddistinto la storia del circo né la consulenza per la realizzazione di trasmissioni televisive, documentari e film sul tema. È in questo contesto che si inserisce la consolidata esperienza del CEDAC, impegnato in prima linea nelle più diversificate attività. Numerosi risultano i campi d’azione raggiunti. Conferenze internazionali organizzate dal Festival di Budapest, da quello di Latina sulla critica circense e dal Centro di Cultura Contemporanea di Barcellona; consulenze private come nel caso di Lavazza; supporti a mostre, come quella su Primo Carnera; la promozione di eventi e dibattiti legati al settore, interventi, infine, che portano ad operazioni concrete e mirate quali il recente restauro di Villa Grock ad Imperia o la collaborazione per la realizzazione del film sulla nascita del circo in Francia, per la regia di Luca Verdone. Nel lungo elenco di attività sono da segnalare le collaborazioni con i principali complessi italiani volte alla realizzazione di documentari. Così come quella con il Cirque du Soleil, sfociata nell’organizzazione di una conferenza all’Università Statale di Milano dedicata allo spettacolo Alegria e alla presenza presso il centro di un’ampia mole di documentazione relativa a questo complesso. All’interno della ricca biblioteca del CEDAC è conservato anche un numero consistente di tesi; numerose sono le ricerche universitarie realizzate grazie al sostegno del Centro. I temi sono i più diversificati e questo a dimostrazione del fatto che ogni dettaglio circense, si trasforma in autentica curiosità agli occhi dei candidati. E così, ben poco, negli anni, è stato tralasciato o esentato dagli studi accademici. Dalle strategie di marketing differenziate alle comparazioni fra cinema e circo. Dalle analisi della critica giornalistica alla traduzione di libri sul tema, com’è avvenuto per il volume Les Clown et la tradition clownesque di P. R. Lèvy. La pubblicità circense, l’architettura di Villa Grock, la storia della clownerie come forma di comunicazione e il nuovo circo firmato Soleil. Gran parte delle risorse del CEDAC vengono impiegate per l’acquisizione di materiale prevalentemente italiani (o che riguardano famiglie italiane all’estero) o, dove non ne è possibile l’acquisizione per i costi troppo elevati, almeno copia digitale degli stessi per inserire comunque elementi interessanti, immagini, foto e nomi nel data base. L’incrocio dei dati sinora utilizzato per le prime semplici ricerche sta già dando esiti molto interessanti, ma un lavoro di archiviazione completo necessita ancora di parecchi anni e maggiori risorse. Con questa pubblicazione i responsabili del CEDAC desiderano evidenziare una parte del lavoro svolto in questi primi tre anni di attività, soprattutto al fine di sensibilizzare e coinvolgere in questo progetto quanti, privati o enti pubblici, credono nella bontà di un lavoro di ricerca che è solo all’inizio ma che permetterà nel tempo di dare alla storia delle arti circensi italiane la dignità che merita