ASPETTI PSICOLOGICI DELLA REALTÀ CIRCENSE
TESI DI PERNA BARBARA
Una tesi di natura antropologica con la quale si vuole analizzare la vita nomade, cercando di coglierne motivazioni, origini, storia, sviluppi e connotazioni sociologiche, al fine di superarne pregiudizi ed etichette.
Un riflessione che prende spunto da un brano dello scrittore inglese Bruce Chatwin, il quale già negli anni ’90, esprime la propria opinione riguardo la vita nomade, pensiero completamente in antitesi con quello delle persone che vivono in maniera stanziale.
Chatwin afferma che: l’atto stesso del viaggiare contribuisce a creare una sensazione di benessere fisico e mentale, mentre la monotonia della stasi prolungata o del lavoro fisso, tesse nel cervello delle trame che generano prostrazione e un senso di inadeguatezza personale.
Da sempre la scelta di una vita nomade è stata oggetto di classificazioni senza considerare che all’interno di tale categorizzazione, esistono dei gruppi simili ma fondamentalmente diversi che, proprio per opporsi alle generalizzazioni e per manifestare le loro diversità etnico-culturali, arrivando quasi a negare gli elementi che hanno in comune.
Nomadi, zingari e circensi, sono tutti gruppi etnici accomunati da un impulso al movimento, anche se motivati da scelte di vita diverse, dei quali si ignorano le motivazioni e nemmeno si vogliono conoscere.
Un conflitto fra nomadi, nelle loro varie sfaccettature, e stanziali, che trova pregiudizi già in epoche antichissime, quando la stanzialità era considerata l’unico modo di vivere coerente e civile.