SOLLEVAMENTO, SOSPENSIONE, CADUTA.IL CORPO DELL'ARTISTA TRA CIELO E TERRA

 

TESI DI LEYTON PALOMA

 

La tesi prende spunto da un’esperienza diretta di lavoro al dipartimento Educational della Biennale di Venezia in 2017. I dubbi sollevati dai visitatori nell’impatto con l’arte contemporanea provano l’attualità di certe domande che si credevano superate almeno mezzo secolo fa:  Ma la performance che senso ha oggi? Dov’è la sua potenzialità? E cosa si intende col termine multidisciplinare?

La tesi, realizzata nell’ambito del corso di laurea in arti Visive presso lo Iuav di Venezia, nel primo capitolo espone criticamente il concetto dell’arte come messa in scena nel campo delle arti visive e in quello delle arti sceniche, per poi meglio esemplificarlo nell’attività di alcuni artisti contemporanei.

L’obiettivo è quello di analizzare la persistenza del confronto tra il corpo umano e la gravità nell’arte contemporanea. Esplorando come questo gioco di tensioni e contrappesi sia stata declinata in ambito visivo, la tesi studia la produzione di una serie di artisti contemporanei che fanno di esso l’anima del loro lavoro, attraverso mezzi performativi mutuati dal teatro, dalla danza, dal circo e dai media. Questi ambiti disciplinari diventeranno qui dei “dispositivi” per dare tridimensionalità a una dinamica il cui potenziale è inesauribile: la presa di coscienza della materialità dell’essere umano attraverso le condizioni fisiche che determinano la sua esistenza.

 Tra i gli artisti analizzati vi sono Aurélien Bory, Maria Donata D’Urso, Sebastián Díaz Morales, Yoann Bourgeois.

L’analisi proposta dalla candidata è stata utilizzata per porre solidi basi teoriche su due opere, che lei stessa, come artista, performer e come insegnante di acrobatica aerea, ha realizzato tra giugno 2017 e giugno 2018: “Horizontes” e “Agrès-sol”, nei quali il lavoro in sospensione esce dal contesto circense ed acrobatico per prestarsi come strumento di una poetica visiva. 

 

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