MASSIMO ALBERINI AL CORRIERE DELLA SERA 1950-2000: MEZZO SECOLO DI STORIA E DI CRITICA DEL CIRCO
TESI DI GUARNASCHELLI MARA
Massimo Alberini, una personalità sfaccettata, ragioniere, esperto di gastronomia, ma soprattutto uno dei massimi storici del circo italiano. La sua passione per questo mondo si accentua sul finire degli anni trenta quando si trasferisce ad Oneglia (Imperia), a breve distanza, tra l’altro, dalla celebre Villa Bianca di Grock.
Alberini, un fermo che ebbe il privilegio di entrare nell’inaccessibile mondo della gente del viaggio di cui riuscì a cogliere difficoltà, logiche di vita, gioie e problemi. Di questo mondo diventò un ammiratore estasiato tanto che ne cominciò a scrivere sulle pagine del Corriere della Sera a partire dal 1950 e per il lustro successivo, con una concentrazione massima di articoli tra il 1962 e il 1970. Per la prestigiosa testata giornalistica milanese, infatti, iniziò a seguire i maggiori Festival nazionali e internazionali, quali ad esempio il Festival di Monte Carlo, il Trofeo Grock di Campione, il Festival dei giocolieri di Bergamo, per i quali venne anche chiamato a far parte delle giurie. Seguì le tournée dei complessi circensi in Italia e all’estero, scrisse del rapporto tra circo e media, di letteratura, di legislazione, cercò di capire le dinamiche delle singole discipline attraverso dettagliati profili dei più prestigiosi e affermati artisti, ma non solo.
Definire quindi Alberini un semplice giornalista, sarebbe riduttivo, poiché la sua capacità stava nel riuscire ad andare oltre la semplice cronaca. Riusciva infatti ad indagare le ragioni del problema di volta in volta affrontato, analizzandolo da un punto di vista tecnico e storico per capirne le tendenze e aprire così nuovi dibattiti. La sua capacità di narrazione attraverso uno stile raffinato e fluido, grazie al quale riusciva a mettere nero su bianco l’effimera atmosfera del tendone, gli valse la dedica da parte di Ruggero Leonardi di “storico del non visibile”.
Con la morte di Massimo Alberini, sparì un caposaldo della critica circense, che venne affidata a critici sempre più impersonali che non riuscirono ad eguagliare il maestro nello stile, ne tanto meno nella passione, riducendo così il circo a forma d’arte di serie inferiore.
1. Prefazione
2. Massimo Alberini
3. Storie di circhi
3.1. Cenni storici
3.2. Barnum: il più grande spettacolo del Mondo
3.3. Circhi elvetici
3.4. Circhi francesi
3.5. Circhi italiani
3.6. Circhi inglesi
3.7. Circo indiano
3.8. Circo romeno: fondato da un italiano
3.9. Il circo russo
3.10. Circhi spagnoli
3.11 Circhi tedeschi
3.12. Circhi ungheresi
3.13. Complessi sparsi
4. Due grandi dinastie italiane: Orfei e Togni
4.1. Gli Orfei
4.2. I Togni
5. Itinerari circensi
5.1. Quanti sono e dove sono i circhi
6. Circo e istituzioni
6.1. Sovvenzioni
6.2. Tutela dei circhi
6.3. Dalla parte dei circensi
7. Scuole circensi
7.1. Le scuole dell’Est
7.2. Scuole occidentali
8. Festival e manifestazioni
8.1. Festival e premi
8.2. Carnevale alla Biennale
8.3. Il Festival del Circo di Montecarlo
9. Mostre, club e musei del circo
9.1. Mostre e musei
9.2. Gli amici del circo
10. Circo e letteratura
10.1. I libri sul circo
10.2. Circo! Una rivista italiana
10.3. Raccolte
11. Circo e media
11.1. Il contrastato rapporto fra circo e televisione
11.2. Il circo da ascoltare
11.3. Circo e cinema
12. Domatori e belve
12.1. Il mestiere di dresseur
12.2. I domatori
12.3. Gli animali
13. L’acrobazia
13.1. Discipline aeree
13.2. Acrobazie cinesi
13.3. Acrobazie a cavallo
13.4. Buffalo Bill
14. La giocaleria
14.1. Una panoramica
14.2. Giocolieri
14.3. Trofeo Rastelli
15. La clownerie
15.1. Il mondo dei clown
15.2. Gli artisti
15.3. Il Festival del clown
16. Il mondo della magia
16.1 Illusionisti e prestigiatori
16.2. I fachiri
16.3. Veggenti
17. Notizie varie sul mondo del circo
17.1. Giostre
17.2. Tiro a segno
17.3. Circo e chiesa
17.4. Disneyland Show
17.5. Personaggi scomparsi
17.6. Rischi del mestiere
17.7. Circo-mercato
17.8. Omaggio al circo