LA VICENDA DI UNA VISIONE. VILLA GROCK: IL SUO TEMPO, LA SUA STORIA
TESI DI GIMELLI ALESSANDRO
La tesi di Laurea di Alessandro Gimelli focalizza l’attenzione su Villa Grock, sui suoi misteri, sulle sue bellezze, sui segreti bizzarri del suo committente e abitante, proprio nell’anno dell’inizio dei lavori del parco. Un processo di recupero voluto dalla Provincia di Imperia e dalla Carige per ridare vita, sottoforma di centro polivalente per attività culturali, ad un museo in memoria di Karl Adrien Wettach. Avvalendosi anche del prezioso supporto dell’Archivio Fotografico “Giuseppe Ragazzi”, che perette di documentare la nascita e i diversi momenti della costruzione della villa, Alessandro Gimelli affronta un’analisi per visioni di quel gioiello architettonico noto come “Villa Bianca”. Lo studio di Alessandro diventa, così, una sorta di lettura al microscopio a triplice mandata, che corrisponde, in fondo, ai tre capitoli della tesi. La prima analisi è quella sua, quella del segno lasciato dalle sensazioni dei racconti, delle leggende che sono racchiusi nelle stanze della villa. La seconda è quella del grande clown che ha fatto erigere un capolavoro artistico seguendo le sue inclinazioni e facendolo giungere a noi nella perfetta filosofia estetica visibile ancora oggi e che rispecchia le regole precise che ne hanno determinato l’aspetto finale. La terza è quella delle persone comuni che hanno avuto modo di conoscere la villa dal 1975 (un anno dopo la morte della moglie di Grock, Ines, e la vendita della proprietà ad opera della figlia Bianca). Ogni angolo della villa e del parco rappresentano una sorta di spaccato della personalità sospesa tra l’eleganza emblematica di un uomo d’altri tempi e la follia geniale di un clown immortale. Ogni dettaglio analizzato in questo elaborato comporta una sorta di passeggiata immaginaria nei sobborghi di un segreto, di molti segreti a volte celati, altre volte maledettamente espliciti, di un genio dell’Arte, guida eccelsa nella memoria di una comicità senza tempo.