FOTOGRAFARE IL CIRCO. IL FONDO "MASSIMO ALBERINI" AL CEDAC
TESI DI CIOCCA STEFANIA
La fotografia rappresenta uno dei principali mezzi attraverso il quale è stata fissata la memoria circense, un connubio artistico e storico che ha attraversato tre secoli.
La tesi di Stefania Ciocca, rappresenta il primo lavoro strutturale sul rapporto tra circo e fotografia, partendo da un introduzione storica sulla nascita della fotografia all’inizio dell’
Ottocento in una Parigi culturalmente vivace, si passa ad un elenco di artisti-fotografi, dai primi pionieri agli artisti più contemporanei, che nel circo hanno trovato la linfa vitale per
le loro produzioni, arricchendo di nuove forme artistiche e generi il mondo fotografico.
Così come il circo regala suggestioni e ispirazioni alla fotografia , quest’ultima ne perpetua la memoria donando storicità alla pista. Questo è infatti l’argomento della seconda parte. Un
lavoro che si è basato sull’analisi e l’inventariazione del fondo fotografico del giornalista Massimo Alberini, che per cinquant’anni ha scritto di circo sulle pagine del Corriere della
Sera.
La collezione conservata presso il CEDAC, è composta di 62 buste che riguardano macro argomenti, come domatori, acrobati, clowns, cavallerizzi, giocolieri, e specifici personaggi ed eventi come i
Fratellini, Grock, Barnum e i Festival.
Considerato quindi il ricco apparato fotografico, sono state scelte le buste più rappresentative o curiose, delle quali si è proceduto alla schedatura delle singole fotografie e all’analisi
storiografica dei soggetti.