TRADIZIONI E RIBALTE DELLA GIOCOLERIA A CONFRONTO


TESI DI AULETTA MARIA


Un lavoro volto a sviscerare i segreti artistici e comunicativi della giocoleria: una specialità circense dalle radici performativa antiche che, tramite il gioco, riesce a trasmettere messaggi e informazioni utilizzando linguaggi alternativi a quelli verbali, quali i gesti e le azioni prodotte dal proprio corpo.

Il lavoro, suddiviso in quattro sezioni, inizia con l’affrontare il tema della specialità in esame a partire dalle sue origini medievali per giungere fino ai giorni nostri, prendendo in esame le evoluzioni virtuosistiche, l’evolversi di nuove mode, ei nuovi attrezzi, il riscatto della giocoleria nel varietà e il suo rapporto delicato con il cinema e con il circo e focalizzando l’attenzione sulle reciproche influenze. L’elaborato procede, poi, affrontando la specialità “giocoleria” nel circo tradizionale, nel contemporaneo, nell’arte di strada e nel nuovo teatro facendo emergere la figura virtuosa del giocoliere nei tre diversi ambiti in cui ha avuto modo di esprimersi nella storia come nell’attualità: il circo, la strada e la convention dei giocolieri. L’elaborato, affronta, quindi, la tematica vista dalla parte di chi la vive in prima persona, sia in termini professionali che di vita. Tramite un’analisi comparativa delle dinamiche interne al mestiere di cui Maria si è occupata e tramite il supporto di mini videointerviste, si passa all’analisi di due giocolieri di strada, O’ Capitano e Scott, due giocolieri di circo, Daniel e Morris e un organizzatore della Convention Italiana dei Gioclieri, Adolfo Rossomando. Lo studio dei singoli soggetti avviene attraverso la lettura in controluce delle metodiche etnografiche, nelle loro diverse articolazioni e tecniche: la scolarizzazione, l’apprendistato, il rapporto con la famiglia, le modalità di itineranza, la conciliazione della vita artistica con quella privata, l percezione di sé, le evoluzioni artistiche della performance, le remunerazioni, le modalità di promozione e concorrenza, i momenti di crisi, i progetti futuri. Un lavoro, quello del giocoliere, che dimostra, in tutte le sue sfaccettature, la necessità di una disciplina, uno studio millimetrico del gesto quasi teatrale, una disposizione all’itineranza circense, una forma mentis virtuosa su cui intessere la vita.

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