IL CLOWN E LE ARTI CIRCENSI: UNA LINGUAUNIVERSALE. TRADUZIONE E NALISI DI PARTE DEL VOLUME “Les clowns et la tradition clownesque” DI P. R. LEVY


TESI DI ASTOLFI MELANIA


Il clown e il circo: universi paralleli, universi concentrici, universi affascinanti per l’uomo e affascinati dall’uomo. Incredibilmente simili, fatti della stessa materia, destinati a cercarsi in un gioco di riflessi senza tempo. La funzione artistica, sociale e terapeutica di un uomo chiamatopagliaccio attraverso la traduzione e l’analisi letteraria di una delle pietre miliari della storia della comicità: “Les clown et la tradition clownesque” di Pierre Robert Levy è l’oggetto della tesi di Laurea di Melania Astolfi. Un bambino che vive l’infanzia con gli occhi dell’adulto e la vita da uomo con lo sguardo intriso dell’incanto di un bambino. Questa, forse, è la definizione più calzante per un artista sensibile, poliedrico, ricco di valori, incredibilmente abile nelle più disparate discipline artistiche, semplice per indole, meraviglioso e meravigliato per carattere, interprete eccelso e impersonificatore di gioie, dolori, glorie e drammi della vita di qualunque essere umano. E’ lui il protagonista degli immortali trionfi cinematografici di Chaplin a firma Charlot, anche quando il soggetto era un Great Dictatore non un semplice amatissimo Monello. I caratteri di un clown, i suoi tratti distintivi, le sue potenzialità, i suoi insegnamenti, la sua poesia spesso silente, il suo modo di vivere ai limiti dell’onirico. Melania fa conoscere a piccoli e grandi i contenuti di un libro, tradotto per la prima volta in lingua italiana proprio dall’autrice di questo lavoro. Un testo che fornisce informazioni interessanti sulla tradizione circense e il repertorio dei clown, analizzati nei suoi primi 7 capitoli da un punto di vista sintattico, morfologico, espressivo-letterario, lessicale e idiomatico. L’analisi terminologica e aggettivale riferita alla tecnica del comico, la tradizione teatrale scritta nella storia della clownerie, i giochi di parole incisi nei gesti di un artista, i suoni onomatopeici di una lingua musicale iscritti per sempre nello stesso pentagramma armonico di un clown.

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